Leggere il Novecento: poesia e storia/Franco Fortini
Chi ha letto in traduzione italiana le poesie di Bertolt Brecht ha in testa molto probabilmente la versione di Franco Fortini; la stessa cosa vale per chi ha letto (in traduzione) Proust. Chi ha approfondito il “1968”, ha incrociato sicuramente Fortini; chi è appassionato dei Quaderni Piacentini, pure. Dal 1947 al 1994 (anno in cui Fortini muore) è difficile non incrociarlo, se appena appena si scava dentro qualche aspetto della cultura e della storia italiana.
Il Politecnico di Vittorini, i rapporti (tempestosi) con Pasolini, l’apprendistato con Noventa, la sua anomala posizione all’interno del marxismo italiano, gli anni settanta – e in mezzo a tutto questo una ricca produzione poetica e saggistica - la collaborazione con Il Corriere della Sera, con il manifesto eccetera. Una vita intensa insomma, ricca di testi in prosa e in poesia, ma anche di testi altrui tradotti in italiano (da lingue diverse), cui si deve aggiungere la cifra forse piú caratteristica: una militanza insistente (che non esitava a trovare ospitalità pure su Cuore, il giornale satirico degli anni novanta).
Nelle antologie di scuola media tutto questo viene riassunto molto velocemente - e si capisce. Abbiamo fatto anche noi un riassunto altrettanto veloce e il risultato grafico si vede nella foto qui sotto: